È un’equazione semplice: più alternative avete e più libertà ottenete…


Per avere un piano B e costruire un’alternativa al proprio lavoro, ci sono tre basi fondamentali:

1) individuare chiaramente la direzione e lo scopo in base ai propri valori, attitudini e competenze;

2) imparare a gestire il tempo;

3) stabilire delle “micro-abitudini” e una routine che siano funzionali ai propri obiettivi.

Avere un piano B porta alla libertà finanziaria ma anche alla libertà di non dipendere da una sola persona, da un solo gruppo o da una sola azienda (cose che bloccano enormemente il nostro potenziale perchè spesso creano vincoli al talento e alla propria capacità di espressione).

Dovremmo avere un piano B anche quando non vogliamo abbandonare il piano A: per ampliare il nostro capitale di competenze, per sperimentarsi su più campi e per esplorare meglio limiti e potenzialità.

Parleremo insieme di questo e di molto altro nei corsi “tempo al tempo: piccoli passi per grandi cambiamenti” e “side hustling: il tuo piano B” in partenza dal 20 Aprile e disponibili sul sito di NeNet

Nel frattempo, per approfondire il tema del “piano B”, potete leggere il libro di Vittorio e Luigi in cui trovate un mio piccolo contributo sul tema e tante testimonianze di carriere non convenzionali e di percorsi “fuori dagli schemi”.

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