“I titoli professionali possono rovinarti…”


“…se li prendi troppo sul serio ti faranno credere che sia necessario lavorare in un modo consono al titolo e non al lavoro; e possono restringere il campo di ciò che ti senti in grado di fare”.

Se come me hai studiato per anni sacrificando la parte migliore della vita o hai iniziato una carriera professionale che ti ha dato molte soddisfazioni, cosa succede quando giacca e cravatta cominciano a starti stretti?

Se sei stata amministratrice delegata di una grande azienda come la mia amica Paola, cosa succede quando vuoi fermarti un attimo e seguire il desiderio di metterti in cammino per cercare altro?

La società, la scuola, la famiglia ci portano a scegliere un percorso di studi, una carriera o una vita alla quale sentiamo di dover essere legati “per sempre”.

Ci siamo passati in tantissimi ma solo pochi riescono a slegarsi dalla propria immagine di sé e dai titoli che con tanta fatica abbiamo ottenuto.

Perché?

Staccarsi da un etichetta è tanto più complesso quanto questa è socialmente ritenuta di valore, quanto più hai fatto fatica a conquistarla o quanto più allontanarsene può generare scompiglio nelle persone che ti circondano.

Per questo la maggior parte di noi ha una notevole inerzia ad abbandonare una strada che garantisce una certa “zona di comfort” (magari con un buon stipendio e una sensazione di “sicurezza”).

Eppure siamo esseri evolutivi e più ci evolviamo, più cambiamo pelle e più sentiamo l’esigenza di di abitare nuovi spazi o cambiare aria.

Ovviamente non è per tutti così ma lo è per la maggior parte delle persone che ho conosciuto (e sicuramente per quasi tutte le persone più interessanti che ho incontrato).

A parte rari casi (che però sono più legati a una “causa” che a un titolo acquisito), le nostre posizioni e i nostri titoli prima o poi cominciano a starci stretti… e possono “limitarci” molto nello sviluppo e nella massima espressione delle nostre capacità.

Avere coscienza di questo può aiutare a riflettere… e decidere se e quanto stiamo ancora comodi nei panni o nei titoli che abbiamo conquistato.

(Virgolettato dal libro “tieni duro” di Austin Kleon)

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