“È stato un anno incredibile” (più o meno..)

Bilancio tardivo del 2023

Se dovessi riassumere questo anno in una parola, potrei definirlo “entusiasmante”, ma costituirebbe solo una parziale verità.

In realtà la lezione che porto a casa dal 2023 è: scegli bene le tue battaglie e dosa le tue energie perché tutto ha un prezzo.

Quest’anno sono passato da tre contratti con tre aziende diverse ad aggiungere una società.

Questo ha fatto aumentare inevitabilmente ricavi e soddisfazioni, ma presentare solo la “copertina” vorrebbe dire nascondere buona parte della realtà.

Se decidete, infatti, di spendere la maggior parte del vostro tempo e delle vostre energie nel lavoro, aspettatevi che questo si rifletta su tutte le sfere della vostra vita.

Potendo lavorare in smartworking sono riuscito comunque ad accompagnare mio figlio a scuola o a collaborare per la famiglia, ma sono anche stato confinato tra quattro mura per 12 ore al giorno, per buona parte dell’anno, per 6 giorni su 7.

Nei mesi ho dovuto cambiare più volte i movimenti del mio corpo, comprare scrivanie regolabili, sedie ergonomiche, monitor migliori o attrezzature idonee ad allestire due uffici; ho acquistato cerotti per la cervicale, colliri per gli occhi e antinfiammatori per lenire dolori da postura in via di cronicizzazione.

Ho perso il senso della misura, il benessere che si prova a vivere fuori dalla città, il sapore del cibo degustato con calma ma anche il tempo piacevolmente inutile, le chiacchiere con un amico e il potere calmante del silenzio.

Ma per qualche motivo non mi sono fermato.

Spinto da un’iniezione continua di endorfine, ho alimentato una sorta di bulimia da lavoro che ha avuto conseguenze pesanti e che mi porta, oggi, a dover riflettere sul prezzo da pagare per le scelte che facciamo.

Ne scrivo qui perché spesso ricevo feedback sulla parte più visibile della mia vita professionale e perché vedo continuamente cronache di imprese o individui con storie incredibili che sembrano appena usciti dalla battaglia delle Termopili stirati, pettinati e senza presentare alcun segno di usura…

In tempi di titoli, performance, revenue e risultati esibiti come se fossero trofei, siamo portati a trascurare effetti collaterali che troppo spesso si omettono nei racconti patinati delle nostre esperienze.

Per questo, facendo un bilancio dell’anno, mi sento di dirvi: scegliete bene le battaglie da combattere e quante energie dedicare per raggiungere obiettivi che possono portarvi a una libertà “morale” e “finanziaria”, ma anche a stili di vita da cui non è facile tornare indietro.

Ma soprattutto non dimenticate mai di fare un’analisi onesta delle vostre risorse, delle vostre possibilità, delle sfere della vita a cui date importanza, del senso di quello che fate e, non ultimo, della vostra “provvisorietà”.

E fatelo costantemente per poter radddrizzare il tiro con intelligenza… Con la consapevolezza che ci si può e ci si deve fermare, quando serve e prima che sia qualcosa o qualcuno a farlo al posto nostro.

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