“Abbiamo sempre fatto così…”

Quella sotto è una frase pronunciata nel 1776 dallo scrittore e rivoluzionario Thomas Paine in relazione alla monarchia.

Se vi suona ancora familiare è perché continua ad essere valida anche in molti dei contesti organizzativi odierni.

Spesso abitudini e prassi consolidate, da “giuste” passano ad essere “sbagliate” in relazione ai tempi che cambiano.

Nonostante questo, la nostra inerzia e gli interessi di pochi tendono a preservare lo status quo al punto da indurre tutti a pensare che continuino ad essere “giuste” (come rispettare un capo mediocre, pensare di dover dire sempre di sì o conformarsi a regole e procedure che hanno perso il loro “senso pratico”).

Le comuni forme di gerarchia sono l’esempio più comune; esistono da anni e pensiamo che ormai siano indispensabili: continuiamo a conviverci senza metterle in discussione anche quando è evidente la loro inefficienza e la loro scarsa adattabilità al mondo odierno.

Dalla monarchia ad oggi di strada ne abbiamo fatta molta, ma il cammino per recuperare il senso di quello che facciamo, è ancora molto lungo.

Questione di abitudini, di status quo e di inerzia al cambiamento: tre cose che costano fatica, energie emotive e costi incalcolabili per tutti.

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