Perché le aziende dovrebbero funzionare come i circuiti del tennis mondiale..

Nelle più grandi competizioni tennistiche mondiali, chi scende in campo con un atteggiamento che non è consono alla manifestazione rischia grosso.

Qualsiasi sia il livello del torneo, se un giocatore si lamenta, protesta per un punto perso, commette una scorrettezza o non dimostra rispetto per qualsiasi persona dentro e fuori dal campo (raccattapalle, telecronista, giudici di linea, porta ombrelli o lo stesso pubblico), viene coperto di fischi.

Un giocatore non potrebbe mai permettersi nè “punte di ego”, nè tantomeno scorrettezze nei confronti degli avversari: nel caso migliore sarebbe squalificato, in quello peggiore prenderebbe una lezione che si ricorderebbe per tutta la vita (subendo discriminazioni di ogni genere).

Nel tennis non importa se hai vinto 23 slam o se sei nell’olimpo degli sportivi: se non hai rispetto, semplicemente non giochi a tennis.

Ecco perché invece di assomigliare ad arene di gladiatori o a campi di calcetto giovanili (in cui spesso si manifestano le peggiori vessazioni di cui il genere umano è capace), le aziende dovrebbero assomigliare a campi da tennis in cui la prima regola è il rispetto di tutti.

Cambiare le regole del gioco è sempre possibile… anche senza cambiare “sport”.

In foto il campo “Pietrangeli” durante l’ATP1000 di Roma (Maggio 2023)

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