I nostri risultati non dipendono solo dal nostro potenziale ma anche dalle interferenze e dagli ostacoli che troviamo in quello che facciamo…

Le interferenze possono avere origine dalle nostre insicurezze, dalla
pressione sociale, dai micromanager o da ambienti
che limitano l’espressione del nostro potenziale.

Ci sono interferenze che dipendono da quanto subiamo il giudizio degli altri e altre che dipendono dal modo in cui lavoriamo.

Una delle maggiori interferenze che trovo lavorando con executive e
dirigenti sono i lavori a scarso valore aggiunto: se un manager deve prendere decisioni anche sul colore della cancelleria (perchè l’azienda glielo impone o perchè lui ha un “mindset” orientato al controllo), allora anche la cancelleria diventa un’interferenza e un limite all’espressione del suo potenziale..

Tutti noi abbiamo “interferenze”: alcune sono “indotte” dalla pressione sociale e dall’ambiente in cui lavoriamo.. ma la maggior parte dipendono da quanto diamo peso al giudizio degli altri e dall’incapacità di dare priorità alle cose, gestire il tempo efficacemente e crearsi le condizioni per massimizzare i risultati attraverso il nostro potenziale (diminuendo, appunto, le interferenze).

Chiedersi quali sono le nostre interferenze e lavorarci con l’aiuto di qualcuno, aumenta il nostro rendimento.. e se siamo nella fortunata posizione di avere colleghi o collaboratori con cui raggiungere obiettivi importanti, chiedergli quali sono le loro “interferenze” e cercare di minimizzarle, aiuta a massimizzare i risultati del gruppo, rendendendo a tutti la vita molto più semplice…

ps: anche lo smartphone o i social (se non utilizzati per la propria professione), possono essere un’interferenza..

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