Quando ha senso eliminare le gerarchie..

Quando ero a capo di un dipartimento, dovevo ingegnarmi per contendermi il budget che avrei avuto a disposizione l’anno successivo per me e per il mio gruppo di persone.

A fine anno, io ed i miei pari ci riunivamo attorno al tavolo con il direttore, che in base ai numeri che gli fornivamo decideva come “dividere la torta” (il budget totale a disposizione).

Un sistema di questo tipo spinge le persone ad aumentare le richieste per ottenere il massimo ottenibile per sè e per la propria “business unit” (contando sul fatto che un direttore, spesso lontano dal “campo”, non può sempre conoscere le reali necessità economiche dei singoli gruppi).

Nonostante la presunta buona fede di tutti, un sistema di questo tipo può indurre a gonfiare i numeri e spingere le persone in una competizione che arricchisce qualcuno ma impoverisce tutti gli altri (minando la fiducia ed indebolendo il gruppo).

Se non ci fosse stato un direttore ed avessimo dovuto davvero decidere come spartirci una torta, ho i miei dubbi che qualcuno fra me ed i miei pari se ne sarebbe preso di più rispetto alle reali necessità (se lo avesse fatto sarebbe stato smascherato subito ed avrebbe dato inizio ad un lungo periodo di carestia per sè e per il suo team).

E’ uno dei casi in cui la comunità è spinta ad applicare una logica più efficace di quella che le stesse persone applicherebbero sotto un “capo”.

Quando un gruppo di adulti dotati di buon senso sa che la propria sopravvivenza dipende anche da quanto mangiano gli altri, il cibo non diventa più un oggetto di contrattazione e lo si spartisce in maniera più efficiente.

La forza della catena è sempre data dalla forza dell’anello più debole: un fatto inconfutabile da cui si dovrebbe partire nel valutare quando applicare una gerarchia e quando invece lasciare spazio ad un’autogestione responsabile (dove i membri abbiano l’autonomia di eliminare chi responsabile non si dimostra).

P.p.s: non è filosofia: esistono aziende manifatturiere che implementando in modo flessibile sistemi di autogestione hanno superato in prestazioni la concorrenza “tradizionale” (come la francese FAVI.. passata da 80 dipendenti a 500 e vincendo in un settore in cui la concorrenza è stata costretta ad esternalizzare la manodopera per le elevate inefficienze interne).

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