Il perché della “contaminazione” in azienda..

Sempre più aziende iniziano a cercare candidati con un alto tasso di “contaminazione”..

Professionalità che hanno lavorato in molteplici contesti ed a contatto con un’ampia gamma di culture: persone con estrazioni ed esperienze diverse, capaci di creare connessioni fra discipline e saperi differenti e di sfruttare il pensiero laterale per risolvere problemi complessi.

Perché?

Un contaminato riconosce la diversità e ne sfrutta i punti di forza: riesce ad accedere a diversi “mindset” a seconda della sfida che gli si presenta davanti.

E’ più elastico e poliedrico: maggiormente in grado di sfruttare le potenzialità di una “cassetta degli attrezzi” diversificata e di trovare soluzioni laddove un ragionamento più schematico può porre grossi limiti.

La contaminazione è inoltre fondamentale per avere a che fare con uno sviluppo tecnologico che pone sfide sempre nuove e che richiede competenze in grado di aggiornarsi continuamente (difficilmente a disposizione di una singola persona).

Dibattiti sempre più spinosi e difficili (come quello fra scienza ed etica riproposto con l’avvento dell’intelligenza artificiale), richiedono approcci a tutto tondo che possono essere affrontati solo grazie a contributi multidisciplinari e multiculturali.

Più universale, globale e complesso è il problema, più si ha bisogno di un approccio universale, globale e complesso (riscontrabile con maggiore probabilità in chi si è “contaminato”).

Come un anfibio sopravvive meglio in un ambiente a cavallo fra l’emerso ed il sommerso, così un contaminato può affrontare meglio sfide ibride come quelle che si delineano negli scenari macro-economici attuali.

Peraltro l’approccio “multipotenziale” o da “contaminato”, è sempre stato centrale nelle figure cardine che hanno determinato passi in avanti significativi nell’evoluzione (erano “contaminati” L. Da Vinci, A. Turing, N. Coperinco, N. Tesla, M. Curie, T. Edison. S. Jobs e molti dei più grandi “innovatori” della storia).

Abbiamo cominciato in passato a “contaminare” discipline differenti (facendo crescere le persone orizzontalmente alle organizzazioni e spostando venditori al project management o viceversa)… adesso stiamo capendo l’importanza di diversità, inclusione ed ambienti multiculturali… nel prossimo futuro si porrà il tema della “contaminazione” fra uomo e macchina (per sfruttare le potenzialità dell’uno e delle altre)…

La contaminazione si pone come una delle strade maestre per il miglioramento della nostra specie e dei risultati che si possono ottenere in ambito professionale e non…

C’è da scommettere che le aziende che faranno leva su questo aspetto avranno un vantaggio competitivo enorme sulle altre (ed i candidati “contaminati”, un vantaggio competitivo su tutti gli altri).

Per approfondimenti: contminati di Giulio Xhaet, la mappa delle culture di Erin Meyer, Mindset di carol Dweck, Diventa chi sei di Emilie Wapnick

Leave a Comment