Come fare a raggiungere “l’eccellenza”

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Come raggiungere l’eccellenza?!?

Il concetto di eccellenza si raggiunge solo dopo aver stabilito e chiarito quale è il proprio concetto di successo.

Spesso l’errore comune è cercare un lavoro ben remunerato (sotto pressioni esterne ed inseguendo quelli che sono considerati fattori di successo dalla società), e poi pretendere di farlo in maniera “eccellente”.

Ma per mangiare con gusto bisogna prima scegliersi il piatto… e pretendere di essere il mangiatore più veloce del mondo ingurgitando una pietanza scelta da altri è un’impresa al limite dell’impossibile.

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L’eccellenza parte prima di tutto da una scelta personale e difficilmente si raggiunge inseguendo modelli di successo imposti dall’esterno.

Il successo è un concetto anch’esso molto personale e varia da persona a persona in base ai valori dell’individuo.

Il problema di raggiungere l’eccellenza nell’ambiente di lavoro è spesso legato a ciò che intimamente riteniamo fattori di successo.

Se veramente ritengo che diventare un membro del consiglio di amministrazione rispecchi esattamente il mio concetto personale di successo (ovvero il mio “pallino” fin dalla nascita), allora è probabile che riesca ad eccellere mentre faccio tutto quello che mi porterà un giorno ad essere parte del “board”.

Il vero motivo per cui pochi raggiungono l’eccellenza professionale è che spesso quelli che crediamo fattori di successo sono quelli suggeriti dalla società (un posto riservato nel parcheggio aziendale o la macchina del caffè personale in ufficio) e poco quelli che sono invece frutto di quello che vogliamo intimamente o dei nostri punti di forza (che sono invece su cui puntare per raggiungere “l’eccellenza”).

Pensare di raggiungere l’eccellenza, in ambiti di successo progettati da altri, è come pretendere di diventare il più grande scalatore del mondo quando intimamente siamo grandi nuotatori.

Viceversa pensare che i propri dipendenti raggiungano l’eccellenza proponendo un modello univoco di “successo”, porta all’errore di pretendere che a tutti piaccia la disciplina del salto con l’asta… rendendo le olimpiadi estremamente monotone e piene di atleti mediocri..

Quella che può sembrare una banalità è in realtà un fattore determinante non solo per il raggiungimento dell’eccellenza ma anche per evitare una frustrazione perenne (e costi incalcolabili di improduttività per intere aziende e società).

La maggior parte delle persone è incapace di raggiungere l’eccellenza non perché non mancanti di capacità ma perché semplicemente impiegate in professioni che non fanno leva sulle loro caratteristiche e propensioni.

L’eccellenza si raggiunge solo a condizione di rimanere fedeli a se stessi, a quello che si crede ed al proprio modo di intendere la vita e la professione: tutto il resto sono proiezioni esterne che per quanto forti non riusciranno a far spuntare le pinne ad una volatile (o le ali ad un pesce).

Se un neolaureato mi chiedesse come fare a raggiungere l’eccellenza non gli suggerirei di cercarsi un lavoro ben pagato per poi sforzarsi di eccellere, ma gli consiglierei di cercare qualcosa che  rispecchia le sue attitudini e desideri…e poi aspettare che i soldi arrivino da sé una volta raggiunta l’eccellenza (un processo naturale che non può essere “forzato”).

Se un’azienda mi chiedesse come fare a raggiungere l’eccellenza, gli suggerirei di abbandonare criteri univoci di successo e di stimolare le persone a capire ed esplicitare quali sono i parametri che considerano importanti (per poi accoglierli e metterli in chiave con il risultato operativo).

L’eccellenza è prima di tutto una questione di allineamento di intenti, sforzi e propensioni personali: agire in modo differente (rincorrendo un lavoro solo perché gli altri ti dicono che “è un buon lavoro”), serve solo a raggiungere risultati “sufficienti” con sforzi notevoli ed in archi di tempo estremamente lunghi.

La società, le famiglie e le aziende dovrebbero invertire i paradigmi ed invece di legare i propri risultati ad una gamma limitata di modelli unici di successo (pretendendo che 7 miliardi di persone diverse puntino tutti nella stessa direzione), dovrebbero spingere le persone riflettere e lavorare sui propri modelli di successo… per farli eccellere in discipline diverse che concorrano all’ottenimento di risultati veramente eccellenti (anziché uniformare tutti e cercare di “vendere” come di successo, modelli che per molti sono assolutamente estranei).

ito lavorativo cosa può definirsi “eccellenza”?!?

Il concetto di eccellenza si raggiunge solo dopo aver stabilito quale è il proprio concetto di successo.

Il successo è un concetto molto personale e varia da persona a persona in base ai propri valori: c’è chi lo identifica nel fare cose che rendono il mondo migliore e chi in cose che migliorano o fanno sentire bene esclusivamente se stessi.

Il problema di raggiungere l’eccellenza nell’ambiente di lavoro è quindi legato a ciò che intimamente riteniamo fattori di successo.

Il vero motivo per cui pochi raggiungono l’eccellenza professionale è che spesso quelli che crediamo fattori di successo sono quelli suggeriti dalla società (un posto riservato nel parcheggio aziendale o la macchina del caffè personale in ufficio) e poco quelli che sono invece frutto di quello che vogliamo intimamente o dei nostri punti di forza (che sono invece su cui puntare per raggiungere “l’eccellenza”).

Pensare di raggiungere l’eccellenza (frutto delle nostre caratteristiche peculiari), in ambiti di successo progettati da altri è come pretendere di diventare il più grande scalatore del mondo quando intimamente siamo grandi nuotatori.

Quella che può sembrare una banalità è in realtà un fattore determinante non solo per il raggiungimento dell’eccellenza ma anche per evitare una frustrazione decisamente troppo diffusa nelle aziende..

Siamo incapaci di raggiungere l’eccellenza non perché non siamo capaci in assoluto ma perché semplicemente inseguiamo parametri che non ci appartengono intimamente.

L’eccellenza la raggiunge chi ha veramente chiari quali sono i propri fattori “di successo”… ed ha la forza e la determinazione di intraprendere azioni costantemente coerenti agli stessi.

Se pensiamo di considerare i fattori di successo degli altri come fattori di successo a cui aspirare, difficilmente riusciremo ad ottenere “l’eccellenza”.

L’eccellenza si raggiunge solo a condizione di rimanere fedeli a se stessi, a quello che si crede ed al proprio modo di intendere la vita e la professione: tutto il resto sono proiezioni esterne che per quanto forti non riusciranno a far spuntare le pinne ad una volatile (o le ali ad un pesce)… o a far eccellere

P.s: i pochi dirigenti che ho visto “eccellere” sono persone che hanno intrapreso con tenacia e costanza una serie di azioni in totale conformità con il proprio sistema di valori (fosse quello di raggiungere un posto in CdA o quello di diventare un leader carismatico a servizio di tutti).

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