Quali sono le “regole” del gioco professionale e come fissarle

Condividere quelle che sono le nostre “regole professionali”, è “la regola” numero uno per il successo di ogni relazione.

Come facciamo affidamento alle regole del gioco degli scacchi ancora prima di “apparecchiare” scacchiera e pedine, così si dovrebbero definire le nostre regole all’interno del contesto lavorativo (con colleghi, responsabili, clienti e collaboratori).

 Le regole servono a stabilire i confini entro cui muoversi e comprendono:

 –        il nostro modo di lavorare
–         le nostre attitudini/capacità
–         i nostri punti di debolezza

 Fissare le regole crea fiducia, riduce le aree grigie e dà all’interlocutore la possibilità di sapere “cosa aspettarsi” (fattore fondamentale per raggiungere la massima efficienza e produttività quando si lavora in team).

Fissare le regole è “la regola” numero uno per il successo di ogni relazione professionale

Come facciamo affidamento alle regole del gioco degli scacchi ancora prima di “apparecchiare” scacchiera e pedine, così si dovrebbero definire le nostre regole all’interno del contesto lavorativo.

Le regole servono a stabilire i confini entro cui muoversi e comprendono:

  • il nostro modo di lavorare
  • le nostre attitudini/capacità
  • i nostri punti di debolezza

Fissare le regole crea fiducia, riduce le aree grigie e dà all’interlocutore la possibilità di sapere “cosa aspettarsi” (fattore fondamentale per raggiungere la massima efficienza e produttività).

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Le “ground rules” sono norme che regolano il nostro comportamento all’interno di una relazione professionale.

 Hanno a che fare con tutti quegli aspetti che riguardano noi come persone ed il nostro modo di lavorare/interagire con un interlocutore.

 Includono preferenze e valori che comprendono sia le nostre attitudini (pregi/difetti, capacità/incapacità), sia ciò che vogliamo da una relazione lavorativa.

Perchè definirle a priori

 Invece di farle scoprire agli altri (magari durante un conflitto che le fa uscire in modo “non professionale”), stabilire a priori quelle che sono “le nostre regole”, aiuta a prevenire eventuali “sorprese” o “false aspettative”, portando TRASPARENZA e gettando le basi per un rapporto basato sulla reciproca fiducia.

 Definire le “ground rules” non è semplice perchè è necessario conoscere a fondo sia il proprio “funzionamento” che quello delle persone con cui si ha a che fare (che siano clienti, collaboratori o diretti responsabili).

 Tuttavia, farlo all’inizio di una relazione porta benefici a se stessi ed agli altri perchè elimina una delle variabili che dà più fastidio in una relazione: l’imprevedibilità..

 Se sono intollerante al lattosio generalmente lo dico al cuoco prima di andare a mensa… sia perchè evito di sentirmi male, sia perchè non metto in imbarazzo lo chef… generando panico ed impreparazione in cucina.

 Esempio a parte, risulta abbastanza intuitivo come le persone accettino meglio le nostre “ground rules” (metodi di lavoro e caratteristiche positive e negative), se sono dichiarate a priori e se possono “prepararsi”.

 Le regole su come siamo e come lavoriamo rappresentano di fatto una “dichiarazione di intenti” e qualcosa su cui ci si prendono delle “responsabilità” (aspetto sociologico piuttosto “potente” nella percezione di chi sta di fronte).

 Se voi foste un cliente, un responsabile o un dipendente, non vorreste sapere le “ground rules” per potervi muovere con maggiore serenità all’interno del vostro contesto e quindi performare meglio?!?

Con chi definirle

 La maggior parte delle situazioni di conflitto, deriva come detto dalla mancanza di trasparenza e dalla scarsa prevedibilità (entrambi fattori che creano fraintendimenti e quindi inefficienza, entropia e mal di pancia).

 Per questo motivo, è opportuno definire le “ground rules”:

  •  Con i propri responsabili
  • Con i propri clienti
  • Con i propri collaboratori

 Chi ha una certa seniority e delle caratteristiche ben precise, ha un proprio modo di lavorare e dei “pregi e difetti” che dovrebbero essergli noti e che dovrebbe essere in grado di comunicare per rendere il rapporto con l’altro più fluido e produttivo (qualsiasi sia “l’altro”).

Come si definiscono?

 Attraverso un dialogo trasparente all’inizio della relazione.

 Può essere fatto con una mail di presentazione o tramite una chiacchierata informale al caffè (scelta consigliata).

 Qualsiasi altra modalità interattiva è preferibile purchè sia all’inizio della relazione e sia finalizzata a gettare le basi per una consapevolezza reciproca.

Conclusioni

 Definire le ground rules presuppone:

 –         Self awareness (le regole vanno chiarite prima di tutto a se stessi)

–         Intelligenza emotive/contestuale (per comunicarle efficacemente senza imporsi)

–         Capacità di andare oltre i propri limiti (per creare uno spazio di interazione, discussione e condivisione nel caso sia necessario approfondire alcuni aspetti)

 Definire le proprie regole (e lasciare agli altri la possibilità di definire le proprie), porta relazioni più genuine, ambienti più rilassati e risultati più efficienti.

E’ una questione di logica operativa che parte da una profonda conoscenza di come funzionano le dinamiche dell’essere umano (ancestralmente soggetto alla paura dell’ignoto e poco propenso a digerire cambiamenti improvvisi o notizie/comportamenti inattesi).

 Schedulare una sessione col proprio capo e con i propri collaboratori (nonchè far emergere le proprie “ground rules” all’inizio di una negoziazione con un cliente) è un ottimo modo per partire col piede giusto.

 E come è noto, “chi ben comincia è a metà dell’opera”.. 

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