Una lezione di leadership.. dai romani…

Perchè i romani sono riusciti a dominare per secoli?

Avevano un esercito imbattibile ed un’organizzazione di primo livello: fra le varie tecniche di difesa che li rendevano inespugnabili, ce n’era  una che si chiamava “formazione a cerchio” (Orbiter o “cerchio della sicurezza”), grazie alla quale ogni soldato copriva le spalle all’altro creando un sistema più sicuro per fronteggiare il nemico.

Nonostante si sia dimostrato vincente per secoli,  “il cerchio della sicurezza” non è ancora un modello di riferimento per la maggior parte delle organizzazioni aziendali, che affrontano competitors e mercato con formazioni in cui ognuno si muove singolarmente.

La ragione risiede nella logica del “breve termine”: si guarda all’obiettivo di corto raggio, ai guadagni degli azionisti ed alla singola prestazione che può garantirli.

I romani dovevano sopravvivere per generazioni, noi “fino al prossimo quarto”.

Con questa logica è evidente come chiunque faccia parte di un’organizzazione, sia poco stimolato a creare dei “cerchi di sicurezza”.

In aziende con uno stile “pre-romanico” ogni individuo  viene premiato più per la capacità di vincere una singola battaglia in solitudine, piuttosto che per la capacità di far vincere l’intera guerra alla squadra di cui fa parte.

Con questa prosepttiva si capisce bene come i leader di queste aziende non riescano a vedere i propri teams come “formazioni a cerchio” ma come cluster di persone nei confronti delle quali posizionarsi o davanti (simulando atti eroici di dubbia efficacia) o dietro (chiudendosi a doppia mandata nelle “stanze del comando”).

In un’azienda post-romanica ogni individuo dovrebbe invece porsi allo stesso livello degli altri, contribuendo a dare solidità al gruppo e verificandone la compattezza lungo il cammino… proprio come facevano i romani…

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