Non hai tempo o perdi tempo?



Esistono due categorie di persone: quelle che dicono di non avere tempo e quelle che dicono di perderne un sacco…

Le prime sono in affanno e aprono più cassetti di quanti riescano a chiuderne; arrivano a fine giornata con la sensazione di aver ancora molto da fare e di aver concluso poco: di fatto hanno perso un sacco di tempo ma dicono di non averne (proiettando all’esterno la responsabilità del mancato raggiungimento dei propri obiettivi).

La seconda categoria di persone si concentra invece sul tempo che non sono riusciti ad ottimizzare: sono persone che sebbene facciano molte cose, dicono di aver perso un sacco di tempo perchè sono coscienti di cosa vuol dire “gestirlo” e sono orientati ad ottimizzarlo costantemente.

I primi generalmente lavorano sulla “quantità” mentre i secondi lavorano sulle “priorità”.

Può sembrare una sottigliezza ma non lo è perchè quello che comunichiamo è in definitiva quello che siamo.

Conosco persone che fanno tre lavori e che dicono di aver perso un sacco di tempo perchè se anche lo hanno ottimizzato, sono alla costante ricerca di prioritizzare al meglio quello che fanno (nella consapevolezza che questo esercizio dipende da loro).

Conosco anche persone che dicono di non avere mai tempo ma che in realtà hanno il problema di non avere coscienza di cosa sono più di 12 ore al giorno (tempo utile medio escluso sonno e pasti).

Quando si passa dall’affermare di “non avere tempo” al dire “credo di aver perso tempo”, cambia il modo con cui si vedono le cose: ci si assumono maggiori responsabilità di quello che si fa e di come si passano le giornate, col risultato indiretto di ottenere “più tempo” (arrivando a gestirlo meglio).

Cambiare la propria mentalità passando dalla “gestione dei task” alla “gestione delle priorità” non è un esercizio “quantitativo”, ma è la cosa più efficace per migliorare il “time management”..

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