La tirannia del merito (#33/2022)

di Michael J. Sandel pag. 282 29 Giugno 2022

Ci sono amministratori delegati che guadagnano fino a 2000 volte un dipendente medio..

La società meritocratica li chiama “vincenti” e li celebra come se questo fosse frutto esclusivo di un talento (dando per scontato che avendo tutti le stesse possibilità, la misura del nostro stipendio faccia di noi dei vincenti o dei perdenti).

Una riflessione che ci dovrebbe sollevare dandoci una percezione più “oggettiva” della realtà, è che chi sta sulle copertine di Forbes è lì per una serie di circostanze che talvolta hanno poco a che vedere con le loro reali capacità.

Questa considerazione, può essere estesa anche a tutti coloro che semplicemente sono nati dalla parte fortunata del globo e che appartengono al 5% della popolazione che vive decorosamente (compresi quelli che leggono libri davanti ad un piatto di alici ed un bicchiere di vino).

La meritocrazia è ancora un illusione e anche se sono stati fatti grossi passi in avanti che hanno portato dal “capitalismo ereditario” ad una società che teoricamente mette tutti sullo stesso livello, la possibilità di “arrivare” e il punto di partenza non sono gli stessi per chi frequenta college prestigiosi o chi frequenta università “normali” (già un’utopia per gran parte della popolazione mondiale).

La “tirannia del merito”, traccia la storia di come si è evoluta la meritocrazia… portando a modelli che negli anni hanno instillato a tutti la convinzione di “potercela fare” puntando esclusivamente sulle proprie capacità: modelli lontani della realtà che stanno continuando a costruire società in cui se non riesci a diventare un CEO che guadagna 1000 volte un comune normale, non sei stato abbastanza bravo, abbastanza scaltro o abbastanza intelligente…

Un’analisi lucida e molto attuale su un fenomeno (quello dell’ideale meritocratico), che ha creato qualche manciata di CEO milionari e svariati milioni di frustrati.

Un libro che spiega perché siamo in una società di “vincitori e di perdenti” senza diritto di replica.

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