Da tabù ad acceleratore di performance: perché ironia e leggerezza possono aumentare i risultati.. (se usati con cautela)

Quanti ambienti di lavoro creano contesti facili per una risata o lasciano spazio all’ironia?

Pochi..

Eppure tutti provano gioia nel condividere un momento ironico e tutti identificano l’ironia come un elemento aggregante..

Ma l’ambiente di lavoro non è strutturato per contemplare leggerezza e risate perchè fin dal secolo scorso c’è stata una separazione concettuale fra questo ambiente (serioso e legato ad un concetto di “sangue, sudore e lacrime”) e quello della vita privata (più rilassato).

Eppure la massima efficienza nel lavoro si ottiene solo quando siamo circondati da un ambiente dinamico e di relazioni positive, dove l’ironia può essere un elemento determinante non solo all’interno di un team di lavoro ma anche in contesti di negoziazioni importanti con clienti ostici.

Ma l’ironia è un’arma a doppio taglio… e come una spezia, per essere efficace, va dosata molto accuratamente…

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L’approccio verso l’utilizzo di un po’ di sana ironia in un ambiente professionale può essere paragonato all’idea di presentarsi in ufficio in tuta: la stragrande maggioranza è favorevole (non fosse altro perché felpa e sneakers sono più comodi di un gessato), ma nessuno lo fa…

A volte si scambia erroneamente l’ironia per qualcosa non necessariamente funzionale ad una prestazione professionale ma questo retaggio di un’epoca ormai lontana, non è altro che uno dei tanti risvolti di una “tendenza all’inquadramento” tipica delle organizzazioni del secolo scorso.

Visto che le cose stanno “leggermente” cambiando (da un concetto di “omologazione” si sta progressivamente passando a concetti in cui si celebrano diversità e caratteristiche peculiari), è forse il momento di guardare all’ironia con un’altra luce, considerandola come un elemento che può sbloccare situazioni estremamente difficili, rilassando l’ambiente e creando le premesse per prestazioni fuori dall’ordinario…

C’è però un “ma”: l’ironia è una caratteristica molto sofisticata il cui buon utilizzo sottende (soft) skills molto sviluppate che passano dalla capacità di ascolto, alla profonda conoscenza di se stessi e degli altri… fino ad arrivare all’esatta percezione delle vibrazioni che intercorrono fra le persone all’interno di un gruppo o di una sala riunioni.

Insomma, essere ironici o spiritosi in un ambiente in cui la serietà regna sovrana non è cosa da tutti… ma chi ha questa caratteristica naturale e riesce ad utilizzarla in base al contesto può essere in grado di “fare la differenza”…

Perché l’ironia

L’ironia è un elemento aggregante… come parlare di cibo o di calcio rappresenta una sorta di linguaggio universale che riesce ad aggregare una moltitudine di persone di estrazione diversa.

E’ un collante naturale che assolve funzioni più disparate creando:

UNIFORMITA’ DI INTENTI: riunendo attorno allo stesso tavolo persone e posizioni apparentemente inconciliabili.

SENSO DI APPARTENENZA: fornendo agli stakeholders uno spazio sicuro in cui le persone possono riconoscersi come parte di un “gruppo” e non come essere entità singole che sono lì solo per “performare”

FIDUCIA: creando quella connessione che è costruita in un ambiente gerarchico ma che va al di là della sfera professionale

CAMBIO DI PROSPETTIVA: riuscendo a riportare una discussione da una guerra di posizioni ad uno “scambio” su interessi reciproci (elemento alla base di qualsiasi negoziazione efficace)

EFFETTO “WOW”: introducendo un elemento inaspettato che spezza la routine ed alza le aspettative di chi è coinvolto

Le persone ironiche hanno un effetto dirompente in tutte le dinamiche aziendali:

·      Con i colleghi sono persone che “hanno sempre qualcosa da raccontare” e con cui tutti vogliono condividere la pausa caffè: sono aggregatori naturalmente inclusivi, dalla battuta pronta e dall’”acumen” sviluppato.

·      Con i propri manager sono in grado di muoversi agilmente intorno ai limiti di una relazione gerarchica, mantenendo le proprie idee ma godendo al tempo stesso di estrema fiducia (talvolta irriverenti, altre volte allineati.. ma sempre nel rispetto dei propri valori).

·      Con i clienti sono assertivi: professionali quando serve ma anche in grado di inserire elementi di “disruption” nella relazione (sbloccando situazioni di tensione e consentendo la conclusione di negoziazioni particolarmente complicate).

Conclusione

L’ironia è una specie di “collante naturale” che può essere utilizzato efficacemente in qualsiasi contesto perché qualsiasi contesto che presuppone relazioni ha bisogno sempre di tre cose:

  1. -relazioni positive
  2. – Sicurezza/Fiducia
  3. -Dinamicità

L’ironia crea connessione, genera empatia (non entropia) e un effetto “wow” che se ben calibrato introduce un elemento inaspettato e di assoluta novità in un ambiente tendenzialmente routinario.

Come tutte le cose etichettate come “poco opportune” in determinati contesti, l’ironia va usata con cautela: presuppone una grande conoscenza di se stessi ma anche del contesto e degli ambienti in cui ci si muove (perché deve tenere conto dei vincoli culturali e delle caratteristiche di ogni persona).

Usata in contesti complessi è un qualcosa che presuppone elevate capacità personali ma che rende risultati incredibili (un parallelo interessante è l’effetto con cui “La vita è bella” è riuscita a raccontare uno degli eventi più drammatici della storia… cosa che dà enormi speranze a tutti su come si possono gestire negoziazioni complesse divertendosi..)

Come per realizzare un film sull’olocausto è necessaria tutta l’intelligenza di un attore/regista da premio oscar, per ricorrere all’ironia in contesti aziendali ci vuole una grande intelligenza emotiva, senso del contesto e caratteristiche intellettuali elevate (per capire la linea sottile che unisce tutti gli stakeholder della stanza e che li rende tutti uguali… con una risata..).

Un esempio efficace di come l’ironia fa crescere un business..

Aziende famosissime hanno creato un brand (e “vinto sul mercato”) grazie all’ironia.

Di seguito qualche esempio di come “Southwest airlines” ha sostituito i noiossissimi “annunci sulla sicurezza” in messaggi “cult” che sono diventati elementi di differenziazione fondamentali per il brand:

  • “Signori e signori in questo velivolo è vietato fumare: se volete fumare la zona riservata ai fumatori è sull’ala… e se riuscite ad accendere le sigarette, potete fumarle”..
  • “I salvagenti sono sotto il sedile: se doveste utilizzarli in caso di ammaraggio, potete tenerli…”
  • “prima di indossare la maschera ad ossigeno, potete farla indossare a vostro figlio: se viaggiate con più di un figlio iniziate con quello che ha più potenziale o che è meno incline a mettervi in una casa di riposo”

Da una ricerca postuma, Southwest ha rilevato che quando i clienti fedeli sentivano un annuncio di sicurezza divertente, l’anno dopo facevano mediamente “mezzo volo” in più dei clienti che non l’avevano sentito… con un ricavo conseguente pari al valore di acquisto di due nuovi Boeing 737 (all’anno!).

E’ un ROI (ritorno dell’investimento) stratosferico… (visto che l’investimento è zero..)

P.s: Non tutti sono creativi, originali ed in gamba come Southwest airlines… ma l’azienda stessa è un ottimo esempio come acumen, ironia ed un modo diverso di vedere le cose (introducendo elementi inaspettati in contesti classici) possono fare realmente la differenza…

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