Qualcosa che può salvarti (più di una volta) dall’irascibilità di alcuni executives

Capita nella carriera di dover partecipare a incontri “vìs a vìs” con interlocutori di 2/3 livelli sopra il tuo e dover rispondere direttamente su ciò che “hai fatto” o, molto più probabilmente, su ciò che “NON hai fatto”….

Sono situazioni difficili, in cui l’unica via di uscita è fare affidamento su se stessi e sulla propria capacità di far arrivare a chi sta di fronte la tua professionalità e quella del gruppo che rappresenti.

Gli errori più comuni sono sostanzialmente due: sopravvalutarsi (pensando di “raccontargliela”) o sottovalutarsi (pensando di non essere “all’altezza” di quel confronto)… incredibilmente siamo capaci di fare entrambe le cose contemporaneamente..

Quando quel “3 piani sopra di te”è particolarmente irritato, invece di partire in quarta a difenderti o argomentare sui presunti omissis, è fondamentale innanzitutto capire l’interlocutore ed il suo stato d’animo.

Un C-Level non è altro che una persona che vede le cose da una prospettiva più ampia: se ne fregherà pertanto del micro-dettaglio (sul quale ti senti preparatissimo) e sarà più concentrato su quanto avrai da proporre per far fronte al motivo per cui sei lì…. (SO WHAT?!?!)

Evita di dilungarti con la cronistoria di come tu ed il tuo gruppo siate riusciti a schivare 99 frecce: sta di fatto che una vi ha centrato in pieno ed ora sei nella posizione di dover spiegare come intendi sfilarla con il minimo spargimento di sangue.

Un buon manager riuscirà a capire immediatamente chi ha di fronte e non si aspetterà che un povero pigmeo che è tre livelli sotto il suo sia in grado di risollevare le sorti aziendali (in caso contrario, qualcuno lo ha messo nel posto sbagliato e su questo non puoi farci molto..).

Piuttosto, un buon C-Level, si aspetta che tu abbia analizzato il problema e che abbia individuato delle azioni correttive (meglio ancora se contemplano anche il suo contributo).

Indipendentemente da chi sia il responsabile, è assolutamente fondamentale distogliere il focus dall’errore : se è stato tuo, continuando a parlarne lo aumenti di intensità… se l’errore non è tuo, ne stai comunque rispondendo in prima persona e provare a spostare il problema su altri, ha l’effetto boomerang di farti sembrare incapace nella gestione di collaboratori e stakeholders.

A volte basta solo un po’ di buon senso per evitare di finire nel mirino, cosa che inevitabilmente succede se invece di concentrarti sulla risoluzione del problema ti concentri sul prendere “meno bastonate”: se il C-Level fossi tu, come vorresti che ti rispondessero i tuoi collaboratori?!

Anche se questo approccio può sembrare “contro-intuitivo” (perchè purtroppo siamo ancorati alla ossessiva ricerca del colpevole), questa costituisce alla lunga la soluzione col migliore pay-back.

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