Cosa avrebbero dovuto insegnarci a scuola (che ci sarebbe stato utile nel lavoro)
Si parla sempre più spesso di nuove competenze, di come il lavoro sia cambiato e del fatto che il mondo evolve con una velocità sempre più esponenziale.
Tutte verità a cui ci siamo trovati impreparati, conseguenza di un sistema scolastico la cui già prematura obsolescenza non poteva prevedere un mondo liquido e virtuale come quello che ha cominciato a delinearsi già da prima dell’arrivo dei “millennials”..
Volenti o nolenti, buona parte delle nostre nozioni di base vengono dai banchi di scuola (tutt’oggi ancora di formaldeide e con segni di lapis che ricordano “geroglifici” primordiali).
Nonostante l’evoluzione globale, purtroppo le cose non sono cambiate nemmeno per i nostri figli che spesso oltre agli stessi banchi, si ritrovano ad avere anche le stesse materie (già fuori moda in tempi in cui esistevano ancora i “regoli” e le TV col tubo catodico).
Non che la storia e la preistoria non siano importanti, ma quando i mammut diventano i professori e la geografia mondiale viene associata all’esistenza di google maps, forse sarebbe opportuno rivedere metodi e contenuti della didattica per farci assorbire quegli elementi che assumono sempre una maggiore importanza nella vita e nel lavoro: visione e flessibilità.
In quest’ottica un’elenco di alcune cose che la nostra generazione ha dovuto imparare “alle serali” (ma che avrebbero potuto insegnarci a scuola risparmiandoci stress, tempo e frustrazioni):
– Consapevolezza e “self-confidence”: un “maestro” dovrebbe insegnarti fin da subito a capire chi sei, quali sono i tuoi punti di forza e le tue caratteristiche (per non sovrasaturarti di tabelline se hai la vena poetica e non vuoi fare ingegneria..);
– Negoziazione e relazioni con gli altri: la scuola dovrebbe avviarti ad un’arte che non si impara mai abbastanza (quella del negoziato). La “negoziazione” serve in ogni relazione familiare o di lavoro per ottenere qualsiasi tipo di collaborazione (elemento chiave per qualsiasi tipo di attività);
– Equilibrio fra scuola e tempo libero (che poi diventerà lavoro e famiglia): la vita ci pone sfide notevoli ed è fondamentale avere qualcuno che insegni a dare la giusta importanza a tutti gli aspetti. Un mancato equilibrio è all’origine dei più grandi traumi dell’essere umano e la formula che lo regola può essere imparata con una corretta educazione
– Gestione del tempo e dello stress: visto che gli impegni non hanno mai fine, avere qualcuno che insegna a padroneggiare ciò che ne determina il successo è fondamentale. La gestione dello stress passa dal saper dare le giuste priorità ed in base a quelle, direzionare le proprie energie ed il proprio tempo in accordo;
– Inclusione: che ci piaccia o no questo è un mondo sempre più cosmopolita e globalizzato, in cui “imparare la diversità” è importantissimo per riuscire a vedere le cose in una prospettiva corretta. E’ un fattore chiave che è peraltro molto più facile da imparare da studenti (quando non si hanno preconcetti e “Cheng” è solo il bambino con gli occhi a mandorla e non quello che ti ruba il lavoro).
Quelli elencati sono aspetti banali e di buon senso, spesso lasciati alla discrezionalità degli educatori ma che dovrebbero integrare i programmi di base della scuola primaria (dove è molto più facile dare una direzione che può rendere il lavoro e la vita notevolmente più facile).