“Bore out”: l’altra faccia dell’esaurimento professionale.
Quando si parla di esaurimento a lavoro, si pensa sempre al “burn out” e poco al “bore out” (letteralmente “sfinimento per noia”).
Il burn out è un fenomeno di stress fisico ed emotivo dovuto all’eccessivo carico di lavoro o a stati emotivi alterati, mentre il bore out è quella sensazione che si prova quando si è poco stimolati (condizione che per molti si verifica anche in assenza di un vero “mobbing”).
Il “bore out” si verifica quando:
– ci si allontana dallo stato di “flow” (in cui facciamo qualcosa che ci prende e le nostre capacità cognitive sono sfidate da condizioni nè troppo facili, nè eccessivamente complesse);
– si fanno cose di cui non percepiamo l’impatto (nè personale nè sull’azienda per cui lavoriamo);
– c’è una sotto stimolazione costante delle nostre capacità;
– si impiegano molte ore a fare qualcosa che ci svuota completamente (come i meeting interminabili o tutte quelle cose che danno poco valore aggiunto sia alla persona che al “business”).
Il bore out colpisce più facilmente persone che hanno un talento spiccato (in ambienti in cui questo non viene riconosciuto o sfruttato al meglio), ma è una condizione che si verifica anche quando quello che facciamo non è stimolante o è distante anni luce dai nostri valori o dal “purpose” personale.