Il coltellino svizzero (#38/2024)

“L’opinione è un’idea che possiedi. La convinzione è un’idea che possiede te” (John Garland Pollard)

Per “capirsi, immaginare, decidere e comunicare meglio in un mondo che cambia” è necessario dotarsi di una serie di strumenti che ci aiutino a conoscere noi stessi e a dare una chiave di lettura migliore alle dinamiche in cui siamo immersi (a livello sociale, familiare, organizzativo, governativo etc.)

Un coltellino svizzero che faccia luce su come prendiamo le informazioni, su come filtriamo ciò che ci succede, su come esploriamo il mondo e su come codifichiamo e decodifichiamo la realtà che ci circonda.

Nell’era in cui ogni conoscenza o sapere è a portata di mano, in cui a ogni domanda possiamo ottenere una risposta e in cui social e media ci bombardano continuamente di notizie, nozioni ed eventi che mettono a dura prova la nostra “FOMO” (fear of missing out ovvero la “paura di essere tagliati fuori), conoscere a fondo i meccanismi con cui veniamo condizionati è di primaria importanza.

Allo stesso modo, rimanere curiosi, esplorare nuovi orizzonti, vagliare punti di vista diversi, contemplare alternative nel nostro “adiacente possibile” non è più solo un optional ma una necessità e un fattore competitivo enorme in una società “sempre in movimento”.

Questo libro, scritto con una lucidità e una cura incredibili, è un grande strumento di consapevolezza: un invito a porci gli interrogativi corretti e a interiorizzare che il modo più semplice ed efficace per trovare risposte, è quello di farsi “buone domande”, essere disposti a rivedere costantemente le nostre convinzioni ed evolvere in modo armonico e in linea con quello che siamo.

Insieme a “Mindset” di Carol Dweck, a “il libro delle domande brillanti” di Warren Berger, a “flow” di M. Csikszentmihalyi, a “nelle domande c’è la risposta” di Neil Gregersen e a numerosi romanzi, ho trovato questo testo un ottimo trainer per menti aperte.

Stimolato dalla persona e dai suoi contenuti ho chiesto ad @annamaria se volesse partecipare agli educational di Nenet per portare il suo “coltellino svizzero” a supporto della nostra formazione gratuita.

In attesa di sapere se accetterà (la risposta è nella ns newsletter), vi invito a leggere un testo che cambierà radicalmente il vostro approccio alle domande riportando questa ispirazione tratta dall’ultima pagina:

“Avete notato che un punto interrogativo a testa in giù somiglia a un amo? Bene: buttatelo nel mare del possibile, e vedrete che qualcosa di interessante ci resterà attacato.”

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