Tutta la vita per imparare a vivere (#36/2024)

Tutta la vita per imparare a vivere…

Seneca è quel genere di persona che potresti interrogare su tutto: dagli arredamenti di casa fino alla composizione del senato.

In questo libretto, risponde a un dialogo sul dilemma fra “otium” e “negotium”… fra la vita privata e pubblica e fra quella di “godere del silenzio e dello studio” e “farsi travolgere dal cicaleccio del foro”.

Un piccolo trattato su dilemmi antichi ma estremamente attuali: su quel “De brevitate vitae” le cui parole riecheggiano vive dopo più di due millenni da quando sono state scritte.

“Non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto”, ci suggeriva nel 49 d.c.

Il motivo per cui la vita ci appare troppo breve è che la maggior parte di noi vive il tempo senza viverlo… manca il tempo vissuto per davvero: quello trascorso in modo consapevole e lucido, guardandolo in faccia e affrontando le nostre paure senza che queste prevalgano e ci spingano verso impegni obbligati.

Seneca parla degli adulti di oggi: esseri imperfetti che per dare un senso alla propria fatica, passano le domeniche a fantasticare su vacanze future, a pregustarsi pensioni sempre più lontane dall’oggi e a posticipare la propria felicità senza vivere “il qui ed ora”.

Ma parla anche dei giovani: anime che vagano inquiete in costante bilico fra il farsi sopraffare dagli eventi o essere succubi di una società che li spinge a fare più di quello che dovrebbero.

Molte cose sono cambiate dalla Roma imperiale ma i dubbi e gli scritti di Seneca rimangono come pietre miliari incastonati in un’umanità (la nostra), che spesso facciamo fatica a comprendere.

Un’umanità che passa la vita in esistenze frenetiche, costantemente in debito di ossigeno e di spazi per la riflessione, la meditazione e lo studio su se stessa.

Un problema che non si risolve con la filosofia, ma che dipende molto dal modo di “produrre” odierno e dalla corsa allo sfruttamento intensivo delle risorse.

“Tutta la vita per imparare a vivere” è un’ottima lettura per l’estate.

Un libro che non cambierà il sistema in cui siamo immersi, ma che ci darà modo di provare a fare l’unica cosa che possiamo ragionevolmente fare: fermarsi a pensare, trovare ispirazione e individuare azioni per mitigare gli effetti di un’inquietudine diventata uno dei più grandi mali del nostro tempo.

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