Perché il business fatto ad alti livelli avrà le logiche del tennis…

Per giocare a tennis a livelli alti è fondamentale usare rispetto e intelligenza: il tennis è uno sport in cui non ci si vergogna a chiedere scusa se la pallina impatta la rete o se si è avuto un colpo di fortuna.

Perché?!?

C’è un motivo ben preciso per cui i “grazie” non sono mai troppi e gli “scusa” non vengono interpretati come un segno di debolezza ma come gesto di sportività e di rispetto: non è una questione di “gentilezza” ma una questione di logica.

Il tennis è uno sport in cui la componente mentale conta moltissimo ed avere la mente “libera come l’acqua” è un requisito imprescindibile.

Per ottenerlo, è necessario essere stabili, centrati con se stessi e in equilibrio con l’ambiente in cui si gioca (inclusi avversari, arbitri e pubblico).

Nel tennis ci si stringe la mano a fine gara perché la sfida non si svolge solo sul piano fisico ma soprattutto su quello mentale: ci si sfida, ci si arrabbia e si combatte sempre entro le linee ben definite del campo.

È uno sport di istinto ma anche e soprattutto di testa .. e la mentalità dei “grazie” e degli “scusa” (l’unica accettata e riconosciuta), serve a dare focus, ad autodisciplinarsi e a calmare il “se interiore”: l’unico in grado di vincere le partite al di là del gesto atletico.

Nel tennis se vedi l’avversario come qualcuno da schiacciare, hai già perso prima di entrare in campo.

E’ una selezione naturale, come naturale sta diventando nel business dei “knowledge workers”, in cui avere una mente salda ed equilibrata è un aspetto sempre più rilevante ai fini della performance.

Se qualcuno intorno a voi  usa ancora l’individualismo al posto dell’intelligenza o la prepotenza al posto del fair play, sappiate che è destinato all’estinzione: non è questione di “leadership gentile”, ma della capacità di interiorizzare il fatto che per ottenere risultati eccellenti la mente deve essere “libera come l’acqua” (e in armonia con gli ecosistemi che la circondano).

Per approfondimenti sulle correlazioni fra tennis e business: inner game (il gioco interiore del tennis) di Tim Gallwey ma anche la serie “break point” su Netflix

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