L’illusione dei numeri uno (#4/2023)

Anni fa abbiamo barattato una società più equilibrata con una società performativa…

L’industria del secolo scorso, il progresso tecnologico e il boom economico hanno creato condizioni che da una parte hanno spinto l’essere umano verso uno stato di maggiore benessere, dall’altro lo hanno ingabbiato in schemi da cui trova difficile staccarsi nonostante l’enorme quantità di strumenti a disposizione.

Si può dire che a un certo punto del nostro percorso come “umani”, l’evoluzione delle nostre capacità non sia stata sincrona con un’evoluzione verso una società più aperta e comprensiva delle dinamiche più ampie in cui siamo immersi.

Ci siamo fatti prendere la mano dai sollazzi del capitalismo e da un marketing che spinge tutt’oggi verso il predominio sul vicino di casa, verso la carriera, il denaro, l’accaparramento delle risorse e la corsa per diventare “i numeri uno”.

E’ così che ci ritroviamo a dover correre ai ripari per cercare di salvare un pianeta in via di esaurimento risorse e distruzione: qualcosa che, mentre estraevamo ossessivamente petrolio per creare oggetti e alimentare il progresso, non riuscivamo a vedere.

Ed è così che, anche quando qualcuno riesce a raggiungere la vetta, poi si accorge velocemente che non c’è aria per respirare.

Le migliaia di scelte che l’economia in espansione ci ha dato, sono state scelte illusorie perché l’uomo non sa uscire dai percorsi che si crea da solo e tende a incastrarsi nella propria visione del mondo.

La società dei numeri uno crea illusioni alle quali siamo portati a credere perché tutto intorno a noi parla in un unico modo.

Ma nessun essere umano “evoluto” può essere appagato a correre 24 ore su 24: nessuno può sentirsi soddisfatto nel perdersi costantemente nella distrazione indotta dai social e nessuno può veramente essere felice a consumare un pasto quando gli altri stanno morendo di fame.

Siamo immersi tutti in un meccanismo da cui è oggettivamente difficile evadere ma per riuscirci è necessario uscire dagli schemi, allargare la nostra visione e comprendere che è necessario cambiare il percorso di una ruota che porta in posti in cui siamo già stati.

Comprendere ed evadere dalla società delle performance è difficile… ma è un passo necessario per ritrovare un benessere che nessun titolo od oggetto materiale potrà restituirci….

..con buona pace della società “dei numeri uno”.

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