Talento ribelle

Di F. Gino   pag. 272  16 Settembre 2020

“I ribelli godono di una pessima reputazione. Siamo spesso portati a considerarli dei piantagrane, bastian contrari e disadattati che amano complicare le decisioni semplici e mostrarsi in disaccordo quando tutti gli altri sono d’accordo.. ma sono proprio i ribelli a migliorare il mondo, grazie al loro sguardo anticonvenzionale sulle cose… perchè invece di cercare appigli sicuri, rifugiandosi nella routine e nella tradizione, sfidano apertamente lo status quo. Sono maestri dell’innovazione e dell’arte di reinventarsi e per questo hanno molto da insegnarci”.

F.Gino è docente alla Harvard Buinness school ed ha dedicato più di un decennio allo studio dei ribelli di tutto il mondo tracciandone l’identikit ed identificando le peculiarità che li hanno resi protagonisti unici del proprio tempo: personalità eclettiche che con il loro modo di vedere le cose hanno portato innovazioni e reso possibile ciò che fino a poco tempo prima sembrava inconcepibile.

Un interessante escursus per capire la mentalità dei ribelli e per delinearne i principali tratti caratteristici.

Leit motiv la curiosità, da sempre legata a doppio filo con l’innovazione e con la capacità di reinventare il futuro seguendo regole non convenzionali.

3 Comments

  1. “I ribelli sono dei piantagrane”, quanta verità in poche parole… ma concordo con la visione di Francesca Gino: sono proprio loro che hanno il coraggio di credere nelle proprie idee con tenacia e portarle avanti per generare miglioramento ed innovazione.
    Purtroppo bisogna mettere in luce che c’è anche l’altro lato della medaglia: la ribellione è portatrice di numerose delusioni, se l’ambiente che ti circonda non è pronto ad accogliere le idee dei ribelli.

    E quindi la domanda che sporge spontanea è: “Vale davvero la pena ad essere ribelle?”.

Rispondi a Laura Seidita Annulla risposta