“Saper ascoltare significa possedere, oltre al proprio, anche il cervello degli altri”.

Una grande maggioranza di quelli che si definiscono “professionisti”, guarda ai concetti di ascolto ed empatia come retorica da “New age”.

Empatia ed ascolto, così come curiosità e creatività, sottendono invece qualità sofisticate, che sono sintomo di un tipo di intelligenza non necessariamente solo emotiva.

Quando ne verrà capita l’essenza, riusciremo ad avvicinarci al pensiero di Leonardo o di Einstein, grandi geni specialistici ma anche grandi ascoltatori, curiosi, creativi ed “empatici”.

Tra l’altro, non essendo come Einstein o Leonardo, è probabile che avremmo più bisogno del cervello degli altri piuttosto che del nostro..

2 Comments

  1. Verissimo! Robert Kiyosaki dice: “Se vuoi diventare un grande imprenditore, veramente grande, non devi pensare di essere tu il migliore. Come dice Le Bron James: – Non voglio essere il migliore nella squadra, ma voglio avere la migliore squadra.”

    E… Il fondamentale passo per creare la migliore squadra è soprattutto quello di saper ascoltare, saper ascoltare la genialità di chi potresti avere con te, e riconoscerla, con grande umiltà e voglia di creare qualcosa di più grande, insieme.

  2. Ciao Enrico,
    “possedere il cervello” degli altri mi sembra un termine forzato, preferisco comprenderlo anche se sono consapevole che è una sfida quotidiana, soprattutto quando conosciamo da poco una persona.
    Non ci basterà una vita per conoscere noi stessi, come possiamo pretendere di conoscere la forma mentis degli altri o i loro pensieri?
    A mio avviso possiamo solo sviluppare l’intelligenza emotiva e l’ascolto attivo per poter capire l’altro.
    Credo sia la strategia migliore.

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